Tragedia sul lavoro a Trani, in un cantiere edile privato di una palazzina in ristrutturazione in via Fiume. Arcangelo Sifo, 53enne nato a Bitonto e residente a Palo del Colle, era al lavoro all’ultimo piano della palazzina quando ha avvertito un malore e si è accasciato al suolo sotto gli occhi dei colleghi
La procura dispone l’autopsia
Sarà eseguita lunedì prossimo nei laboratori dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, l’autopsia sul corpo di Arcangelo Sifo. A eseguire gli accertamenti sarà il professore Biagio Solarino a cui il magistrato della procura di Trani, Isabella Scamarcio, ha conferito l’incarico. Il 53enne, nato a Bitonto e residente a Palo del Colle nel Barese, questa mattina si è accasciato mentre si trovava sul ponteggio. Sono stati inutili i soccorsi prestati dal personale del 118. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine, sono intervenuti i funzionari dello Spesal della Asl Bat.
La denuncia del sindacato
«È inaccettabile che in Italia si continui a morire nei luoghi di lavoro. L’ennesima tragedia avvenuta oggi a Trani ci ricorda come la sicurezza sul lavoro sia ancora lontana dall’essere una realtà. Esprimo il cordoglio e la vicinanza dell’Ugl alla famiglia dell’operaio 53enne deceduto, una morte che ci riporta con forza al tema della prevenzione e della tutela della salute sul posto di lavoro. Occorre un’inversione di tendenza, potenziando i controlli e inasprendo le sanzioni verso le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza». Ad affermarlo in una nota congiunta sono Paolo Capone, il Segretario Generale Ugl e il Segretario Regionale Puglia Ugl in merito alla morte di un operaio avvenuta a causa di un malore, mentre si trovava su una impalcatura sul posto di lavoro a Trani. Allo stesso tempo, rilevano, «è necessaria una vera e propria rivoluzione culturale, che metta al centro la formazione dei lavoratori e il rispetto della vita umana prima ancora del profitto. Rinnovo il mio appello al Governo e a tutte le Istituzioni interessate ad adottare misure concrete ed efficaci per prevenire simili tragedie. Non si deve più morire per lavorare. Questo deve essere l’imperativo categorico per le istituzioni, gli imprenditori e l’intera società. Non può esserci uno sviluppo e una crescita economica senza tutelare la vita e la dignità dei lavoratori».