Bari, 24 luglio 2025 – La recente ordinanza n. 10730 del 23 aprile 2025 della Corte di Cassazione rappresenta un punto di svolta epocale nel diritto del lavoro: il datore di lavoro è giuridicamente responsabile per i danni psicofisici causati da un ambiente lavorativo malsano, anche in assenza di comportamenti vessatori o mobbing.
Un principio che l’UGL Puglia rivendica con forza, sottolineando come, in un contesto di crescenti pressioni produttive e ritmi frenetici, la salute mentale e il benessere dei lavoratori vengano troppo spesso trascurati.
“Non è più accettabile che il disagio psicologico nei luoghi di lavoro venga considerato un effetto collaterale inevitabile,” afferma il Segretario Regionale di UGL Puglia Marcello Fazio. “Questa sentenza conferma ciò che denunciamo da anni: anche in assenza di un intento persecutorio, il datore ha il dovere legale di tutelare il lavoratore. Non farlo significa violare l’articolo 2087 del Codice Civile.”
La sentenza: responsabilità senza bisogno di mobbing:
Il caso esaminato dalla Corte riguardava una lavoratrice di un ente pubblico che, pur non avendo subito atti di mobbing, ha dimostrato l’esistenza di un clima lavorativo tossico, fatto di carichi eccessivi, isolamento professionale e assenza di supporto. La Cassazione ha stabilito che è sufficiente provare un danno alla salute e l’inerzia del datore nell’adottare misure di prevenzione, per far scattare la responsabilità.
Un principio che sposta l’attenzione dal dolo (il “carnefice”) alla concretezza del danno e dell’ambiente di lavoro, responsabilizzando l’azienda sulla base della prevenzione, non solo della repressione.
Il ruolo del sindacato: tutela, formazione, denuncia:
L’UGL Puglia, da tempo impegnata in campagne contro lo stress lavoro-correlato e le patologie psicosociali, sottolinea come questa ordinanza apra un nuovo fronte di azione per il sindacato.
“Il lavoratore deve sapere che non è solo. Deve poter contare sul nostro sindacato per essere informato, tutelato e difeso,” continua il Segretario Regionale. “Saremo al fianco di ogni lavoratore che si trova a vivere un contesto di disagio, offrendo assistenza legale, medica e contrattuale.”
In questa direzione, l’UGL Puglia invita i lavoratori a segnalare situazioni di stress, ansia, isolamento o sovraccarico, anche quando non si configurano come mobbing, a segreteria@uglpuglia.org. Ogni disagio può e deve essere preso in carico.
Prevenzione e responsabilità:
La responsabilità, secondo l’ordinanza della Suprema Corte, non si esaurisce nella punizione del comportamento scorretto, ma si fonda su un dovere positivo: creare un ambiente sano, sostenibile, umano.
“Chi dirige un’impresa ha l’obbligo legale e morale di prevenire il disagio. Lo dice la legge, lo ribadisce la giurisprudenza, lo pretende l’UGL,” conclude la nota del sindacato.
Conclusione: la salute non è una variabile negoziabile
L’UGL Puglia accoglie con favore questa decisione della Cassazione come un nuovo strumento di giustizia e dignità per i lavoratori, e si impegna a diffondere questa consapevolezza in ogni luogo di lavoro della regione.
“La dignità viene prima del profitto. La salute non è una concessione, ma un diritto.”