Bari, 19 maggio 2025 – “L’approvazione definitiva della legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione delle imprese è un momento storico per il mondo del lavoro italiano. Finalmente, dopo 77 anni, si dà piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione, restituendo centralità a un principio fondamentale troppo a lungo rimasto inapplicato.” A dichiararlo è Marcello Fazio, Segretario Generale UGL Puglia, commentando con soddisfazione l’ok definitivo del Senato alla nuova normativa.

“Questa legge rappresenta un passaggio di straordinaria rilevanza anche per il Mezzogiorno – aggiunge Fazio – dove più forte è il bisogno di modelli produttivi fondati sulla corresponsabilità, sulla fiducia e sul coinvolgimento diretto dei lavoratori. Le imprese che valorizzano il capitale umano crescono meglio, sono più resilienti e radicate nei territori.”

La norma introduce strumenti concreti che, secondo l’UGL Puglia, possono rivoluzionare le relazioni industriali: distribuzione agevolata degli utili, partecipazione finanziaria, presenza nei consigli di amministrazione e nelle commissioni paritetiche. “È un modello che premia la coesione interna e accresce il senso di appartenenza – sottolinea Fazio – rendendo più forti non solo i lavoratori, ma anche le imprese stesse.”

Il sindacato evidenzia anche le contraddizioni di chi si è opposto alla riforma: “Dispiace vedere che, anche di fronte a una norma di evidente civiltà e utilità, si siano levate voci ideologiche e pregiudiziali. Il rafforzamento della partecipazione non indebolisce la contrattazione collettiva: la potenzia, la arricchisce e la avvicina alla realtà quotidiana di chi lavora.”

Fazio lancia infine un appello all’attuazione concreta della legge: “Occorre ora evitare che resti una buona intenzione sulla carta. Chiediamo che l’applicazione diventi strutturale, partendo dalle aziende pubbliche e con un percorso graduale anche nel settore privato. L’UGL Puglia è pronta a fare la sua parte per costruire un modello di sviluppo equo, partecipato e sostenibile, in cui i lavoratori siano protagonisti consapevoli del futuro produttivo del Paese.”