Bari, 18 settembre 2025 – La Puglia registra un picco di oltre 1,3 milioni di occupati alla fine del 2024, come evidenziato dal Primo Rapporto sul Mercato del Lavoro Regionale 2025-2028 presentato dall’Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia. Nonostante i segnali positivi, permangono significative criticità che rallentano una piena espansione occupazionale, come sottolineato dal Segretario Regionale UGL Puglia, Marcello Fazio.

 

Fazio evidenzia con preoccupazione l’assenza di strutture territoriali adeguate a sostegno del lavoro femminile e delle politiche di sostegno alla genitorialità, elementi fondamentali per migliorare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. “L’assenza di servizi e politiche di sostegno alla famiglia rappresenta un grave ostacolo non solo per le lavoratrici ma per l’intero tessuto sociale,” dichiara Fazio, “è indispensabile un intervento tempestivo e strutturato per garantire condizioni dignitose per genitori e lavoratori.”

 

Inoltre, il Segretario Regionale UGL evidenzia come l’uso indiscriminato del lavoro precario e del part-time involontario siano una chiara testimonianza di politiche del lavoro insufficienti e fragili. “Questa precarietà diffusa alimenta insicurezza economica e sociale, indebolendo sia i singoli lavoratori sia le famiglie, costrette spesso a vivere nell’incertezza di un futuro professionale instabile.”

 

Marcello Fazio esprime dubbi anche sulle previsioni di crescita occupazionale per il biennio 2025-2026, che stimano un aumento contenuto di circa diecimila unità annue. “Alla luce dell’introduzione sempre più evidente di sistemi di automazione e intelligenza artificiale, non solo il turnover nel lavoro tradizionale sarà compromesso, ma è realistico aspettarsi un incremento del numero di cittadini disoccupati o inoccupati,” spiega Fazio. “Le nuove tecnologie rischiano di accentuare lo squilibrio nel mercato del lavoro se non accompagnate da politiche attive che tutelino veramente i lavoratori e promuovano una riconversione efficace delle competenze.”

 

L’UGL Puglia quindi sollecita una riflessione profonda sulla direzione delle politiche del lavoro regionali, auspicando interventi incisivi capaci di assicurare un mercato del lavoro più stabile, equo e inclusivo, in grado di rispondere alle sfide poste dalla trasformazione tecnologica e dalle esigenze sociali.

Bari, 18 settembre 2025 – La Puglia registra un picco di oltre 1,3 milioni di occupati alla fine del 2024, come evidenziato dal Primo Rapporto sul Mercato del Lavoro Regionale 2025-2028 presentato dall’Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia. Nonostante i segnali positivi, permangono significative criticità che rallentano una piena espansione occupazionale, come sottolineato dal Segretario Regionale UGL Puglia, Marcello Fazio.

 

Fazio evidenzia con preoccupazione l’assenza di strutture territoriali adeguate a sostegno del lavoro femminile e delle politiche di sostegno alla genitorialità, elementi fondamentali per migliorare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. “L’assenza di servizi e politiche di sostegno alla famiglia rappresenta un grave ostacolo non solo per le lavoratrici ma per l’intero tessuto sociale,” dichiara Fazio, “è indispensabile un intervento tempestivo e strutturato per garantire condizioni dignitose per genitori e lavoratori.”

 

Inoltre, il Segretario Regionale UGL evidenzia come l’uso indiscriminato del lavoro precario e del part-time involontario siano una chiara testimonianza di politiche del lavoro insufficienti e fragili. “Questa precarietà diffusa alimenta insicurezza economica e sociale, indebolendo sia i singoli lavoratori sia le famiglie, costrette spesso a vivere nell’incertezza di un futuro professionale instabile.”

 

Marcello Fazio esprime dubbi anche sulle previsioni di crescita occupazionale per il biennio 2025-2026, che stimano un aumento contenuto di circa diecimila unità annue. “Alla luce dell’introduzione sempre più evidente di sistemi di automazione e intelligenza artificiale, non solo il turnover nel lavoro tradizionale sarà compromesso, ma è realistico aspettarsi un incremento del numero di cittadini disoccupati o inoccupati,” spiega Fazio. “Le nuove tecnologie rischiano di accentuare lo squilibrio nel mercato del lavoro se non accompagnate da politiche attive che tutelino veramente i lavoratori e promuovano una riconversione efficace delle competenze.”

 

L’UGL Puglia quindi sollecita una riflessione profonda sulla direzione delle politiche del lavoro regionali, auspicando interventi incisivi capaci di assicurare un mercato del lavoro più stabile, equo e inclusivo, in grado di rispondere alle sfide poste dalla trasformazione tecnologica e dalle esigenze sociali.